Regione
Pier Francesco Orsini, detto Vicino, lo realizzò a partire dalla metà del XVI secolo e concluse la prima parte dei lavori già nel 1552. Vicino, signore di Bomarzo sino al 1581, fece scolpire le rocce sul posto, animandole e dandogli forme, a volte minacciose e a volte suadenti, di oniriche creature.
Il Bosco si differenzia dai giardini all’italiana e, pur inserendosi nella cultura architettonica-naturalistica del secondo Cinquecento, costituisce un unicum, dando vita a un labirinto ermeneutico di silenzi, allusioni e illusioni.
Le sculture sono svincolate da vicendevoli rapporti prospettici o proporzionali.
La compostezza classica lascia il passo al gusto manierista per il bizzarro e, con i suoi elementi giganteschi, determina un rapporto sconcertante con la natura.
Numerosi gli studi che hanno tentato di sciogliere l’enigma di questo boschetto, collocato in un’area intermedia tra arte, magia e letteratura, ma il giardino di Bomarzo è destinato a rimanere un luogo intriso di fascino e mistero che genera racconti e che sollecita l’immaginario di ciascun visitatore.
Consigliato adulti e bambini
Luogo NON accessibile
La struttura non è accessibile in carrozzina, tranne che nelle zone di ingresso e solo in piccola parte all'interno del bosco.
Autostrada A1, uscita Attigliano. La strada che porta al Sacro Bosco, che si trova qui, è una provinciale, un po' stretta, ma facilmente percorribile. Nell'ultimo tratto (meno di un km) lasciata la provinciale, procedere a velocità moderata.
Tre grandi parcheggi a disposizione dei visitatori. Nelle giornate più affollate, forse è meglio utilizzare quello che si trova all'inizio della stradina che porta all'ingresso (10 minuti a piedi per arrivare alla biglietteria).
A Bomarzo non c'è un'area per camper, il consiglio è quello di andare a Vitorchiano, dove è presente un'area di sosta per camper comunale con carico e scarico. Questo è il percorso, sono circa 12 km.
Utile, anzi necessaria, la cartina che viene consegnata insieme al biglietto, in quanto le sculture sono state realizzate direttamente sui grandi blocchi di peperino affioranti dal terreno, quindi sono "disseminate" nel bosco, stradine in terra e scale le collegano.
Tra la biglietteria e l'ingresso vero e proprio, c'è un'area pic-nic con panche e tavoli, chiedere al personale se sia possibile utilizzarla per mangiare, in quanto il regolamento vieta pic-nic all'interno del sito.
I nostri amici a quattro zampe non possono entrare.
Il Bosco sacro è aperto tutto l'anno, orari e costo del biglietto sono reperibili nel sito.